Se vivete in condominio è il vostro momento per contribuire alla rivoluzione energetica, creando un beneficio per la comunità e ottenendo anche un vantaggio personale di risparmio economico. Come? Intraprendendo la strada dell’autoconsumo collettivo.
Abitare in un condominio non è tutto rose e fiori. Certo, può dare diversi vantaggi a seconda dei casi, ma, al tempo stesso, condividere con altre persone può non essere facile: spazi comuni, manutenzione, spese condominiali, responsabilità. Ma oggi sarete contenti di dover sopportare gioie e dolori della vita in condominio, perché il mondo dell’energia ha bisogno di voi e vi offre grandi possibilità. È infatti arrivato il momento di chiedervi non solo cosa il mondo dell’energia possa fare per voi in termini di consumi e risparmio, ma cosa voi possiate fare nel mondo dell’energia, con scelte consapevoli, sostenibili e di comunità.
In questo periodo di rivoluzione energetica, i condomìni sono come una principessa che tutti vorrebbero invitare al ballo, perché investire nell’efficienza e nell’autonomia energetica di abitazioni ripartite sembra essere a tutti gli effetti il punto di svolta per contribuire agli obiettivi di sostenibilità nazionali.
Le normative in merito stanno infatti prendendo forma per recepire completamente la direttiva europea RED II entro il 2021 (se vi interessa approfondire ne abbiamo parlato in questo articolo sulle Energy Community) e agevolare così gli interventi a tema sostenibilità ambientale oltre che il consumo condiviso di energia autoprodotta.
Ma perché proprio i condomini?
Il ruolo dei condomìni nella rivoluzione energetica
La forza dei grandi numeri
Chi vive in un appartamento o amministra un edificio con più unità abitative forse non è ancora consapevole del ruolo fondamentale che può svolgere nella rivoluzione dell’energia. Innanzitutto si tratta di una questione di numeri: questa tipologia di abitazione ha una grande diffusione in Italia, ma anche in Europa.
Secondo gli ultimi dati Eurostat in Italia dal 2010 più della metà della popolazione ha vissuto in appartamento: precisamente, nel 2018 la percentuale era del 52,6%. Ma i Paesi europei in cui gli appartamenti sono stati particolarmente gettonati nell’ultimo decennio sono stati la Lettonia, con il 66,2% a vivere in condomìni, la Spagna (64,9%), la Svizzera (62,5%) e l’Estonia, con il 61,5%. Un trend, questo, nettamente superiore alla media europea, che nello stesso anno si attestava in ogni caso al 41,9% (EU28, 2013-2020).
Riuscire a coinvolgere questo quantitativo di abitazioni residenziali in una progressiva crescita del risparmio energetico e dell’utilizzo delle energie rinnovabili condurrebbe a un salto in avanti significativo, non solo in Italia, ma anche in Europa, nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite.
Efficienza energetica in condominio
Il secondo punto di cui parlare è l’efficienza energetica: il nuovo Decreto Rilancio vi dà la possibilità, che siate condomini o amministratori, di perorare la causa dell’efficientamento energetico della struttura con argomentazioni inoppugnabili, come l’agevolazione fiscale al 110%, con possibilità di cessione del credito. Questa manovra senza dubbio crea una breccia nelle resistenze di chi è scettico o poco consapevole dell’importanza che può avere un’abitazione con un’alta classe energetica o di un sistema fotovoltaico. Potete infatti proporre all’assemblea due vantaggi al prezzo di uno, anzi, di zero, vista l’aliquota del 110%: oltre a rendere l’edificio più efficiente, potete anche installare un impianto fotovoltaico condominiale, comprensivo di sistema di accumulo, godendo delle stesse agevolazioni. In sostanza lo Stato vi regala un upgrade per la vostra casa a tema efficienza e sostenibilità. Mica poco.
Se desiderate saperne di più ecco il nostro articolo sul Superbonus del Decreto Rilancio.
Il fotovoltaico condominiale per l’autoconsumo collettivo
Il terzo fattore da non trascurare è la possibilità dell’autoconsumo collettivo in condominio, lanciata con il D.L. Milleproproghe convertito in legge il 1° marzo. Potete quindi cogliere l’opportunità offerta dal Decreto Rilancio per lanciarvi in una nuova sfida: sfruttare l’impianto fotovoltaico non solo per i consumi degli spazi condivisi o per alimentare un sistema termico centralizzato, ma anche per tutte le singole unità.
Infatti, fino a febbraio di quest’anno, secondo la Riforma del Condominio del 2013, l’uso di un impianto condominiale era possibile solo per alimentare gli spazi condivisi. In alternativa, ogni condomino avrebbe dovuto installare un suo impianto individuale, in uno spazio personale o anche condiviso – con l’approvazione dell’assemblea condominiale, qualora il volume eccedesse dei millesimi spettanti. Ma non sempre era fattibile installare un sistema fotovoltaico dimensionato correttamente per l’unità abitativa lasciando poi la stessa opportunità a tutti gli altri condomini. Ma dal 1° marzo 2020 le cose sono cambiate, con l’introduzione della possibilità di autoconsumo collettivo di energia proveniente da un unico impianto, che elimina i problemi di spazi e di proprietà. Una soluzione che diventa ancora più conveniente con l’abbinamento di un sistema di accumulo.
Ma qual è la vera sfida? Convincere almeno metà dell’assemblea condominiale riunita della necessità di contribuire al benessere del pianeta con l’installazione del fotovoltaico con accumulo. Ecco un’altra leva su cui potete fare forza, oltre a quella della gratuità dell’intervento: consumare energia pulita vi dà l’opportunità di avere un impatto positivo sull’ambiente, riducendo l’inquinamento e dando il vostro contributo al raggiungimento degli obiettivi nazionali, ma coincide anche con un vantaggio personale concretizzato nel risparmio economico in bolletta.
I condomìni come trampolino di lancio per le Energy Community
Le abitazioni condominiali sono quindi la soluzione perfetta per condividere energia pulita tra utenze, o POD, differenti. Come mai? Sicuramente un fattore determinate è che l’autoconsumo collettivo avviene ancor prima che l’elettricità entri nella rete nazionale di bassa tensione, elemento che elimina delle variabili complesse in questa fase di test delle Energy Community. Far funzionare senza inefficienze un sistema chiuso è il primo passo per ottimizzare anche la condivisione in bassa tensione. Per questo l’RSE, l’Istituto di Ricerca sul Sistema Energetico collegato al GSE, ha selezionato alcuni progetti pilota di autoconsumo collettivo, con lo scopo di analizzare costi e benefici a livello energetico, ambientale, sociale ed economico e individuare possibili barriere tecniche, normative, amministrative per ottimizzare lo sviluppo di queste realtà.
Magari vi state chiedendo se potete partire ora con un progetto simile. E vi starete interrogando se sia possibile stabilire come ripartire l’energia autoprodotta tra i vari condomini? La risposta a entrambe le domande è: certamente. Il vero quesito è: come. La soluzione più intuitiva potrebbe sembrarvi quella di suddividere in millesimi l’energia e dividerla equamente tra tutte le utenze. Questo però non risponde alla diversità di esigenze energetiche che nasce dai differenti profili di consumo che coabitano in un condominio. Per un’autonomia dell’ecosistema è necessario fornire energia alle utenze nel momento in cui ne hanno bisogno, tenerne traccia e gestire le quote cedute e consumate da ogni utenza.
In effetti non è semplice, ma è proprio qui che viene in vostro aiuto Regalgrid. La nostra piattaforma può svolgere esattamente questo compito di manager digitale dell’energia, grazie al rilevamento in tempo reale dei flussi di energia attraverso gli SNOCU, gateway tipicamente corredati di smart meter che controllano le singole utenze, l’impianto fotovoltaico e il sistema di accumulo. Volete sapere come si realizza concretamente? Ogni condomino avrà uno SNOCU consumer allacciato in prossimità del proprio contatore, unitamente a un unico SNOCU storage, che controllerà tutto l’ecosistema fotovoltaico più accumulo e parlerà con la piattaforma in tempo reale. Il condominio a quel punto sarà visto dalla piattaforma Regalgrid® come una comunità che condivide la generazione locale e l’accumulo di energia pur mantenendo il tracciamento di dove questa energia viene consumata e indirizzata se in eccesso o in difetto (cioè data o ricevuta dalla rete esterna). L’amministratore di condominio può essere anche quello di comunità energetica (ma non necessariamente) e avrà la possibilità di monitorare, grazie a un accesso dedicato, il funzionamento del sistema. Ogni singolo condomino avrà poi il suo accesso personale per controllare la propria utenza e le prestazioni energetiche complessive della comunità a cui appartiene.
Con l’aiuto di Regalgrid potrete quindi condividere i benefici derivanti da una ottimizzazione dei flussi energetici, il risparmio economico e il basso impatto sull’ambiente: un bene comune che coincide con quello del singolo individuo, un bene sostenibile come l’energia solare.
L'OPINIONE DI REGALGRID
Ciò che Regalgrid mette a disposizione degli abitanti dei condomini può davvero sembrare avveniristico e fantascientifico. In realtà è davvero possibile ora perché Regalgrid ha investito, sperimentato e verificato questa organizzazione energetica da molti anni.
Noi di Regalgrid abbiamo sempre creduto che proprio nei condomini si sarebbe giocata una delle battaglie più importanti per l’affermazione delle possibilità date dalle nuove tecnologie relative alle energie rinnovabili e alla cosiddetta energia digitale. È proprio dove c’è la maggior concentrazione di residenti sotto allo stesso tetto che è più importante riuscire a contabilizzare ogni singolo flusso energetico in ingresso e uscita, in maniera misurata, tracciata e certificata, conteggiando quanto prodotto localmente rispetto a quanto preso e dato alla rete elettrica esterna.
È quindi proprio in realtà come quelle condominiali che ha maggior senso condividere la generazione e l’accumulo! A livello tecnico, l’impianto è più facile da strutturare ed è addirittura più semplice ed economico rispetto all’ecosistema necessario per tante utenze singole e sparpagliate. Ecco perché Regalgrid da subito si è concentrata sui raggruppamenti di più utenti e ha considerato attentamente le necessità condominiali, realizzando soluzioni che fino ad ora sono state installate in condomini fuori dall’Italia dove la normativa già lo concedeva. Finalmente ora è possibile anche nella nostra nazione grazie al Decreto Milleproroghe: non resta che approfittarne.