Innovazione di comunità: il ruolo delle tecnologie

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QualEnergia 2022 / Settembre – Ottobre

di Sergio Ferraris, direttore di QualEnergia

Il ruolo delle tecnologie sarà sempre più cruciale nello sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili

Si parla molto delle Comunità Energetiche Rinnovabili, del quadro amministrativo ma poco delle tecnologie necessarie per far funzionare al meglio questi nuovi soggetti energetici. Ne abbiamo parlato con l’Ingegner Davide Spotti, Presidente di Regalgrid Europe, azienda che fornisce anche tecnologie gestionali per queste realtà.

Quale ruolo avranno le tecnologie nello sviluppo delle comunità energetiche?

«Un ruolo importante soprattutto per noi, che siamo un Technology provider. Con una serie di nuove tecnologie corrediamo il servizio alle comunità energetiche. In questa maniera facciamo dialogare diversi hardware, sensori e quant’altro in molteplici situazioni che si vengono a creare in tempo reale. Quando parliamo di comunità energetica abbiamo una grande varietà di protagonisti in azione che si muovono molto velocemente in termini di consumo, di generazione, d’accumulo, di sbilanciamenti, per cui è fondamentale riuscire a dare, in tempi estremamente rapidi, parliamo di millisecondi, soluzioni a queste problematiche che nascono dalla combinazione di varie situazioni e attori. Dire ciò già non è semplice, ma farlo è molto complesso, per questa ragione si parla esattamente di tecnologie abilitanti. Bisogna far dialogare molti sistemi hardware diversi e questa è la prerogativa di Regalgrid, che non vuole essere dipendente da un’unica configurazione, da un unico costruttore, da un’unica tipologia di inverter o accumulo, pompa di calore o colonnina di ricarica. Dialoghiamo costantemente, a livello tecnologico, con tutte queste realtà, garantendo la sicurezza, delle transazioni, dei dati, per essere sicuri che ciò che si è previsto avvenga sul serio e ciò implica una profonda cono- scenza di tutti i protocolli di comunicazione e di sicurezza. Oltre a ciò usiamo anche la blockchain che è un super notaio cibernetico che congela il valore di ogni transazione secondo parametri internazionali riconosciuti e non alterabili. Tutto ciò dà sia sicurezza, sia anche possibilità di controllo, di verifica, ma soprattutto si tratta di dati inoppugnabili, non manipolabili e quindi intrinsecamente sicuri».

Oggi è un momento complesso per chi come voi s’occupa di tecnologie. Come vi muovete?

«Vista anche la situazione globale della supply chain che è estremamente problematica e congestionata, a causa dei problemi ben noti, abbiamo deciso di sviluppare una filiera italiana. In Italia si trovano contributi ad altissimo valore aggiunto, delle eccellenze notevoli con cui si riesce a fare squadra e quindi per i nostri SNOCU (energy gateways che gestiscono i nodi Regalgrid) abbiamo sviluppato la nostra elettronica, su nostro progetto, con componentistica e filiera locali customizzandola, mentre prima utilizzavamo un’elettronica generica che doveva far girare dei protocolli necessariamente general purpose con tutte le tematiche e le problematiche che ne derivavano. Così siamo riusciti a creare dei protocolli dedicati, quindi molto più veloci, efficaci ed efficienti e ciò ci ha consentito di svincolarci dalla congestione dei semiconduttori».

Lo scenario che si delinea oggi per ciò che riguarda il modello energetico e quello delle fonti distribuite gestite attraverso il “demand and response” è un ostacolo o un’opportunità per le comunità energetiche?

«Il ‘demand and response’ è una delle modalità con le quali si esprime la comunità energetica e manifesta il suo valore. Si tratta di una modalità che serve anche alla comunità per confrontarsi con la rete fornendole o incamerando energia. Quest’ultima è una delle modalità, non la principale, ma che è sicuramente importante, soprattutto visti i tempi che corrono. I codici di rete in questo senso sono già stati provati, sperimentati in Italia e quindi la funzionalità ‘demand and response’ è una delle possibilità, anche per consentire alle comunità energetiche di fornire i servizi di rete, cosa che sarà sempre più necessaria con il modello distribuito».

Tutto molto interessante ma anche molto complesso. Come fate per comunicare le modalità di utilizzo di queste tecnologie al prosumer che deve usarle a casa?

«Grazie per la domanda che sembra semplice e alla quale cerco di dare una risposta altrettanto semplice, perché la tematica è cruciale. Prima di tutto bisogna considerare che i nostri clienti sono molto diversi tra di loro. Noi abbiamo ormai migliaia di nodi installati e altrettanti attori, come i prosumer o anche solo i consumer. Dentro a una comunità energetica c’è chi genera e consuma e anche solo chi consuma, chi ha la convenienza ad aggregarsi a persone che hanno una generazione rinnovabile, godendo dell’autoconsumo collettivo e quindi dei vantaggi che ne derivano. Quindi i clienti finali che hanno bisogno di capire che cosa sta succedendo sono di natura molto diversa. Ci sono gli abitanti di condominio, ci sono i privati nelle loro case con il loro tetto fotovoltaico oppure no, ci sono gli artigiani con i loro capannoni che s’uniscono e che mettono a disposizione dei vicini le falde dei propri capannoni, ci sono gli impianti commerciali e le pubbliche amministrazioni. Gli interlocutori sono molto diversi e hanno necessità simili ma differenti. E non dimentichiamo gli installatori, che sono i veri protagonisti, visto che fanno l’installazione, la configurazione e l’avvio di tutto ciò che necessita per essere connesso e operante in una comunità energetica. Per tutti questi attori Regalgrid ha sviluppato delle vere e proprie App dedicate che mettono a disposizione un corredo d’informazioni convalidate. Così ognuno può accedere e avere la visibilità sulle proprie performance. Un consumatore può vedere quanto consuma nel giorno e quanto sta succedendo a livello di comunità energetica, se è un prosumer, può vedere sia i consumi sia la produzione, può fare delle statistiche di periodo confrontandole con i periodi precedenti. Il vero cuore pulsante di Regalgrid sono i suoi algoritmi e logiche brevettate, che attuano in ogni istante gli scambi energetici che ottimizzano gli obiettivi di ogni singola comunità energetica, ma di tutto ciò l’utente non deve affatto preoccuparsi. Egli infatti ha tutta una serie di strumenti per poter capire come sta andando e soprattutto se può fare meglio. Queste sono tutte informazioni che mettiamo a disposizione e alle quali aggiungiamo tutta una serie di corsi di formazione rivolti alla nostra rete d’imprese con gli installatori certificati e validati. Tutto per trasmettere quante cose si possono fare sulla piattaforma Regalgrid® e quali sono i vantaggi derivanti dalle comunità energetiche. Si tratta di un’attività che secondo me non finirà anche perché la consapevolezza sui vantaggi delle comunità energetiche, gestite attraverso le tecnologie innovative, non è per ora ancora elevata. Oltre a ciò abbiamo sviluppato dei rapporti proprio sull’informazione/formazione con le associazioni di settore, come per esempio l’Anci o CNA Veneto, per comunicare al meglio tutti i vantaggi delle comunità energetiche».

L'OPINIONE DI REGALGRID

Per presa visione dell’articolo originale, cliccare al seguente link: Articolo Regalgrid x QualEnergia – novembre 2022