Autoconsumo e autosufficienza energetica: cosa sono e come migliorarli

Tempo stimato di lettura: 5 minuti, 12 secondi

Se la vera autosufficienza si raggiunge grazie a quella rete di connessioni in grado di portare benefici per tutti che si configura come energy community, l’autoconsumo consapevole è la chiave di accesso a questa indipendenza dalla rete pubblica.

Autoconsumo e autosufficienza energetica sono due concetti che messi in equazione danno come risultato le energy community. Infatti, ciò che manca all’autoconsumo individuale per raggiungere l’indipendenza energetica si può colmare con l’autoconsumo collettivo, ottenuto grazie alla condivisione di energia tra pari.

L’autoconsumo è il consumo dell’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico e rappresenta il punto di partenza per arrivare all’autosufficienza energetica – che è sinonimo di indipendenza energetica – e significa raggiungere l’autonomia dalla rete elettrica pubblica e dall’energia che essa fornisce, attualmente ancora per la gran parte generata da fonti non rinnovabili.

Ma se si osservano con attenzione tutte le dimensioni dell’autoconsumo ci si accorge che questo concetto in alcuni frangenti può diventare a sua volta sinonimo di autosufficienza energetica. Le tre dimensioni dell’autoconsumo sono infatti:

  • Autoconsumo istantaneo
  • Autoconsumo differito
  • Autoconsumo collettivo

Per arrivare alla totale autosufficienza energetica, però, bisogna partire a piccoli passi, innanzitutto adottando un atteggiamento più responsabile nei confronti del consumo di energia. Ecco alcuni consigli pratici da tenere in considerazione già da oggi per massimizzare l’autoconsumo energetico e ridurre gli sprechi.

 

#1 Il monitoraggio dei propri consumi è la chiave dell’autosufficienza energetica

L’ascolto permette la comprensione: il monitoraggio e l’analisi dei dati di consumo energetico sono il primo passo per poter agire in modo responsabile e sostenibile. Come?

In primis, vi permette di identificare quali sono le abitudini consolidate e i picchi di consumo secondo cui calcolare e progettare la produzione di energia.

In secondo luogo, il monitoraggio permette di individuare gli sprechi: attenzione, quindi, agli elettrodomestici divenuti energivori perché oramai datati, oppure al consumo residuo eccessivo di tutte le apparecchiature in casa durante i periodi di stand by.

 

#2 Evitare sprechi è fondamentale per essere indipendenti

Evitare consumi sconsiderati e tutti nella stessa fascia oraria significa dimostrare senso di responsabilità.

Il primo passo è eliminare gli sprechi evidenti:

  • Luci accese senza motivo
  • Spie luminose degli apparecchi
  • Frigoriferi impostati a temperature troppo basse
  • Caldaie accese senza motivo
  • Termostati regolati a temperature troppo elevate
  • Condizionatori impostati su temperature polari

In merito a questi ultimi tre punti vi ricordiamo che 20° sono più che sufficienti per un buon livello di comfort in casa.

Successivamente, bisogna adottare nuovi comportamenti rispetto a quanto ci hanno rivelato i dati del monitoraggio: staccare le prese nei periodi di inattività (oppure installare una multi-presa “ciabatta” con interruttore), impostare lo spegnimento automatico di alcuni apparecchi che rimangono in stand-by o programmare l’accensione del riscaldamento a un orario utile a raggiungere la temperatura desiderata in un certo momento della giornata.

 

#3 Interventi a favore dell’efficienza energetica

Parallelamente si possono adottare delle soluzioni che favoriscono il risparmio energetico. Le prime sono più strutturali, nel caso in cui doveste effettuare dei lavori in casa o aveste modo di apportare dei miglioramenti:

  • Verificate e in caso migliorate l’isolamento termico della casa.
  • Installate finestre ampie per sfruttare maggiormente il potenziale della luce naturale.
  • Scegliete finestre con vetri termici o isolanti.
  • Acquistate elettrodomestici smart e a risparmio energetico nel caso in cui dobbiate sostituirli.

Ci sono poi alcuni consigli utili applicabili già da subito:

  • Se avete tutti elettrodomestici in buona salute, per monitorarli potete installare uno SNOCU Regalgrid® e potrete conoscere in tempo reale i vostri consumi.
  • Chiudete tapparelle o balconi quando viene buio, per trattenere di più il calore.
  • Non tenete le finestre o le porte aperte se avete il riscaldamento accesso. Sembra superfluo ricordarlo, ma può capitare, soprattutto se avete un animale domestico e un giardino. In quest’ultimo caso, meglio applicare una porta per cani nell’ingresso o lasciare una finestra a vasistas aperta per il gatto, possibilmente nella stanza che riscaldate meno.

 

#4 La corretta dimensione di impianto fotovoltaico e accumulo vi porta all’autonomia

Per raggiungere più facilmente l’autosufficienza energetica è necessario avere un impianto fotovoltaico e una batteria di accumulo dimensionati correttamente rispetto alle vostre necessità, nei limiti del budget di spesa disponibile. Per questo sono fondamentali i dati di monitoraggio di cui abbiamo già parlato.

Non è di certo possibile acquistare un sistema di accumulo con la capacità totale necessaria alla propria abitazione. Attualmente richiederebbe un notevole esborso economico e uno spazio adeguato ad accoglierlo. Ma con una batteria proporzionata, abbinata a un impianto tarato sui nostri consumi, la bolletta può essere ridotta fino a circa il 65-70%.

 

#5 L’autoconsumo aumenta l’autosufficienza energetica

Per raggiungere l’indipendenza energetica abbiamo detto essere necessario fare parte di una digital energy community.

Nella maggior parte dei casi, almeno fino a oggi, ci si avvicina all’autonomia energetica grazie alla presenza di un impianto fotovoltaico (che fa di voi dei prosumer) e di un sistema di accumulo (in tal caso siete dei proconstomer). In questi casi, la bolletta viene in gran parte ridotta. Una volta ammortizzato il costo dell’impianto, l’unica quota che vi resta da pagare è quella non coperta da autoconsumo istantaneo e differito. Dal 1° marzo 2020 a queste due modalità si può abbinare l’autoconsumo collettivo, che fornirà la quota mancante di energia necessaria per arrivare alla totale autosufficienza energetica, abbandonando il sistema di scambio sul posto.

Se invece siete parte della comunità come puri consumer, potrete contribuire all’autoconsumo collettivo, acquistando tutta o parte dell’energia da fonti rinnovabili prodotta da altri membri prosumer o conservata dai membri che possiedono anche il sistema di accumulo (i cosiddetti storer). In tal caso il vantaggio sarà il costo inferiore dell’energia.

In un mondo ideale la soluzione da preferire sarebbe consumare subito tutta l’energia prodotta dal vostro impianto: luogo di produzione e consumi coincidono e questo riduce lo spreco nelle fasi di trasporto o accumulo. Ma lo scambio di energia in una smart community a livello complessivo vi permette di raggiungere lo stesso risultato: consumare sul momento l’energia prodotta anche da altri. Le distanze inoltre sono sempre contenute, perché tutti i membri afferiscono alla stessa cabina di trasformazione BT/MT.

 

#6 Produrre calore con il fotovoltaico contribuisce all’indipendenza dalle fonti tradizionali

Per raggiungere un nuovo livello di indipendenza energetica potete collegare l’impianto fotovoltaico a una pompa di calore di ultima generazione, creando una soluzione ibrida che permetterà di riscaldare raffreddare casa e risparmiare sulla bolletta del gas.

L’autosufficienza energetica diventa quindi un nuovo modo di pensare il consumo energetico. Gli ingredienti fondamentali sono la consapevolezza che porta a una nuova “qualità” di consumo e la volontà di essere parte di una rivoluzione epocale come quella energetica delle smart grid e delle digital energy community.

L'OPINIONE DI REGALGRID

Quando conviene avviare la lavatrice a casa vostra?

È una domanda che sembra banale, ma è ben lontana dall’esserlo, perché la risposta corretta richiede un minimo di competenza e consapevolezza. Infatti, una domanda così semplice potrà avere diverse risposte e non sempre univoche, a seconda che voi siate un puro consumer, o un prosumer, che abbiate un sistema di accumulo o che facciate parte di una Comunità Energetica.

Sicuramente se siete utenti di Regalgrid non vi dovete preoccupare di nulla: lo SNOCU vi fa accedere ai nostri algoritmi proprietari che si occupano di ottimizzare ogni vostra richiesta o surplus di energia.

Pensate ora a un contesto in cui diversi utenti sono dotati di taglie diverse di consumo o di generazione, con inverter di case costruttrici diverse, e magari con qualche sistema di accumulo qua e là. Questi utenti, con profili così diversi, possono avere richieste o surplus di energia in momenti contemporanei o differiti. È evidente che questa situazione sia una torre di Babele: linguaggi diversi, logiche diverse e grande complessità operative e di calcolo.

Eppure, è proprio questo il compito svolto in modo efficace da Regalgrid: rendere “trasparente” e semplificare al massimo un compito molto difficile e massimizzare in ogni istante l’autoconsumo individuale e collettivo.