Il settore energetico, in Europa e nel mondo, sta attraversando una fase di radicale trasformazione.
Il modello tradizionale, incentrato su grandi centrali elettriche che producono energia e la distribuiscono in modo unidirezionale verso milioni di utenti, sta lasciando spazio a un modello distribuito e decentralizzato. In questo nuovo scenario, entrano in gioco i “prosumer”: non solo consumano l’energia ma la producono localmente e, quando possibile, la reimmettono in rete, contribuendo all’equilibrio complessivo del sistema.
Questa evoluzione porta benefici ambientali, economici e sociali, ma introduce anche nuove complessità. La generazione da fonti rinnovabili, per sua natura, è variabile e difficilmente programmabile. In parole semplici, il sole non splende sempre, il vento non soffia con regolarità. Il risultato è una rete elettrica in cui l’energia fluisce in modo bidirezionale e dove domanda e offerta devono essere continuamente riequilibrate in tempo reale.
Il blackout del 28 aprile 2025 nella Penisola Iberica ha evidenziato quanto sia urgente rendere il sistema elettrico più resiliente.
La flessibilità diventa quindi la risorsa chiave.
Nel settore elettrico, la flessibilità rappresenta la capacità del sistema di adattarsi ai cambiamenti della domanda e dell’offerta, garantendo stabilità, affidabilità ed efficienza. Sebbene la flessibilità sia presente in tutte le componenti del sistema — generazione, accumulo e consumo — oggi si evidenzia in particolare nelle ultime due, poiché la generazione, soprattutto da fonti programmabili, ha storicamente già dimostrato una buona capacità di modulazione.
In questo contesto, ogni attore gioca un ruolo chiave:
La flessibilità, soprattutto lato consumo e accumulo, è quindi fondamentale per assorbire le fluttuazioni delle fonti rinnovabili e alleggerire la pressione sulle reti di distribuzione, migliorando la sicurezza, la sostenibilità e l’efficienza complessiva del sistema.
Le istituzioni europee riconoscono la flessibilità come un pilastro della transizione energetica. In questo scenario, smartEn (Smart Energy Europe) gioca un ruolo centrale. smartEn è l’associazione europea che riunisce le aziende che lavorano nel comparto – dai fornitori di tecnologie digitali e sistemi di accumulo, ai gestori di e servizi energetici.
Gli obiettivi che si pone sono molteplici.
In conclusione, la transizione energetica non riguarda solo nuove tecnologie, ma un nuovo modo di vivere e gestire l’energia. In questo nuovo equilibrio, la flessibilità è fondamentale per costruire una rete più efficiente, equa e sostenibile.