Come è stata recepita la direttiva del mercato interno dell’energia elettrica?

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All’interno del mercato dell’energia si stanno consolidando nuovi modelli e nuovi paradigmi che necessitano chiarezza. Un primo passo è stato fatto e consiste nel recepimento della direttiva UE che disciplina proprio il mercato dell’energia. Largo spazio dovrà essere dato poi ai decreti attuativi, in modo da definire le “regole del gioco”.

Recepimento della direttiva EU sul mercato dell’energia

In questo periodo sono molto discusse tematiche come la transizione ecologia ed energetica, la gestione dell’energia, le comunità energetiche: sicuramente sono tematiche estremamente interessanti e che necessitano una concreta attuazione. Ma come metterle in atto?

Molte risposte concrete vengono dal recentissimo decreto di recepimento della Direttiva UE sul mercato dell’energia elettrica. Il decreto è stato approvato in esame definitivo dal Consiglio dei Ministri n. 45 del 4 novembre 2021 (Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 45 | www.governo.it); attualmente si trova in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. In esso sono presenti le linee guida dettate dalla Direttiva UE, adattate rispetto alla situazione del mercato energetico italiano. Su queste linee guida saranno basati i decreti attuativi che verranno emanati dagli enti di competenza: i decreti attuativi sono di fatto le regole pratiche da attuare e seguire nel mercato dell’energia elettrica.

 

Quali sono le linee guida nel decreto?

Entriamo adesso nello specifico delle normative dettate dal decreto, cercando di capire le importanti precisazioni e novità introdotte. Dalla lettura del testo spiccano alcuni punti salienti, come l’attribuzione di ruoli e diritti e l’introduzione di definizioni di elementi fondamentali nel mercato energetico; tra questi:

  • La definizione delle comunità energetiche e le novità ad esse riferite.
  • La definizione di cliente attivo e i relativi diritti e oneri connessi. In linea generale, viene definita una specifica tutela per il cliente finale che decide di diventare cliente attivo (e quindi produttore di energia): questa quindi si rivela una mossa vantaggiosa.
  • La definizione di aggregazione e i diritti dei clienti ad essa connessi.
  • La definizione di stoccaggio di energia e le condizioni secondo le quali può essere applicato.
  • L’introduzione delle condizioni necessarie per un adeguamento del prezzo dell’energia.
  • La precisazione della responsabilità dei gestori delle reti di distribuzione per le esigenze di integrazione della generazione distribuita.
  • L’introduzione delle condizioni per la detenzione di punti di ricarica per la mobilità elettrica.

 

Cosa cambia per le comunità energetiche?

Si è visto che il decreto di cui si è discusso fino a ora detta delle linee guida per alcuni cambiamenti all’intero mercato dell’energia elettrica. Andando poi nello specifico delle comunità energetiche rinnovabili, nel decreto si trovano dei punti di svolta rilevanti; vediamo quali:

  • L’estensione della potenza dell’impianto concessa nelle comunità energetiche fino a 1MW;
  • Il cambiamento dei limiti geografici: si passa dal limite della cabina di trasformazione da media a bassa tensione alla cabina di trasformazione da alta a media tensione per diventare membri della stessa comunità: la comunità, perciò, può assumere dimensioni notevolmente più grandi;
  • L’aggiunta di un maggior numero di tipologie di soggetti i quali sono autorizzati a prendere parte alle comunità energetiche rinnovabili;
  • L’aggiunta di ulteriori servizi (oltre all’autoconsumo collettivo) che può fornire una comunità.

Oltre a questi specifici cambiamenti, risulta estremamente importante il fatto che il decreto fornisca una definizione delle comunità energetiche. In questo modo si dimostra che l’interesse per questi schemi energetici sta crescendo sempre di più e non solo: con il recepimento della direttiva europea si dimostra anche il concreto impegno dello Stato nel favorire l’attuazione pratica di essi.

Le comunità energetiche, infatti, rappresentano l’ideale soluzione per i problemi che si verificano nella gestione della rete energetica. Con la loro introduzione è possibile passare da un modello energetico concentrato con grandi distributori a un modello energetico distribuito con piccoli distributori locali. In questo modo si favorisce lo scambio di energia volto all’ottenimento di un sistema energetico più “snello” e robusto con un modello organizzativo più semplificato rispetto al precedente. Da questo punto di vista, perciò, le comunità energetiche possono essere viste come una soluzione alle problematiche che si sono presentate fino a ora nella gestione della rete energetica.

L'OPINIONE DI REGALGRID

Indubbiamente la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili porterà numerosi vantaggi, a tutti i livelli, principalmente per coloro che ne faranno parte ma indirettamente per tutti, visto che l’ambiente in cui tutti viviamo ne trarrà dei sostanziali benefici. La Comunità Energetica Rinnovabili è uno snodo fondamentale per una vera transizione energetica ed ecologica, innanzitutto perché incide sulla mentalità e sui comportamenti reali delle persone: diventeranno importanti le generazioni di energie rinnovabili messe a fattor comune; quindi, sarà fondamentale per ognuno capire quando e quanto consumare. La tecnologia brevettata Regalgrid®, che è nata esattamente con questa missione, oltre a consentire la gestione e monitoraggio in tempo reale di queste dinamiche, consente la massimizzazione degli autoconsumi collettivi, che tradotto in soldoni significa maggiori detrazioni di costi a fine anno, oltre a tutta una serie di altri sevizi e prestazioni che la rendono unica e distintiva. Molto bene quindi che il nuovo recepimento della direttiva UE si sia tradotto in linee guida nazionali che ampliano ed estendono l’applicabilità delle Comunità Energetiche Rinnovabili.