In questo articolo parliamo della durata dei pannelli solari e dei fattori che incidono sul loro corretto funzionamento. Proprio la loro lunga vita ripaga dell’investimento iniziale e abbatte drasticamente l’impronta di carbonio delle nostre case.
La durata dei pannelli fotovoltaici rappresenta uno dei fattori che rendono davvero conveniente installare un impianto di questo tipo. In media, un sistema fotovoltaico è garantito per “una vita utile” di circa 25 anni: una longevità superiore a qualsiasi altro tipo di generatore di energia, impianto solare termico compreso, che arriva in media a 15 anni di vita. Una lunga durata permette all’impianto di ripagarsi, sia in termini economici, sia in termini di impronta di carbonio, contribuendo a un circolo virtuoso nella produzione di energia pulita e sostenibile.
Il primo caso a dimostrare la durabilità dei pannelli fotovoltaici è stato quello dell’impianto sull’isola di Vulcano, installato circa 30 anni fa e ancora attivo con un rendimento che contribuisce a soddisfare il fabbisogno elettrico dell’isola; dopo 20 anni dall’attivazione, la produzione era diminuita solo del 6%.
Quindi bisogna precisare cosa si intende con il termine durata: i pannelli infatti possono produrre energia per tempi lunghissimi, ma la durata a cui ci riferiamo, cioè la vita utile, è il periodo in cui è conveniente lasciare in opera il sistema, ossia l’arco temporale in cui l’energia prodotta e il risparmio collegato coprono i costi di esercizio e manutenzione.
Quali sono i fattori che incidono sulla durata dei pannelli solari?
La durata dei pannelli e il corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico nel tempo sono influenzati da diversi fattori:
- Innanzitutto, l’assenza di componenti meccaniche all’interno dei pannelli riduce l’usura quotidiana media. La trasmissione di energia elettrica attraverso il silicio o il tellururo di cadmio è un processo con decadimento dei materiali minimo e quantificabile: ogni cella fotovoltaica soffre di una riduzione di potenziale annua pari al massimo all’1%, in particolare intorno allo 0,7% per il silicio cristallino e circa dell’1,5% per i pannelli a film sottile.
- Il livello di manutenzione ordinaria incide certamente sul deterioramento dei pannelli. La sporcizia che si deposita sui moduli fotovoltaici non solo ne riduce l’efficienza, ma riduce la durata dell’impianto.
- Anche l’area geografica in cui vengono installati ha una sua rilevanza. In molte zone il livello di inquinamento dell’aria raggiunge livelli elevati, che sono un rischio per la salute e creano danni alle strutture. Le polveri sottili si depositano anche all’interno di ciascun pannello solare e ne inficiano il rendimento e la durata. Nelle aree marittime invece è la salinità diffusa dal mare a minare il funzionamento del sistema fotovoltaico: per quanto l’aria di mare possa far bene alla salute delle persone, essa nel lungo termine ha un effetto corrosivo su alcune parti dei pannelli, oltre a rendere opaca la superficie assorbente. In entrambi i casi una pulizia ordinaria può ridurre gli effetti di queste problematiche.
Per far sì che il vostro impianto duri nel tempo, raggiungendo le vostre aspettative, e per ottimizzare la produzione di energia soprattutto nel periodo di massimo irraggiamento, vi consigliamo una pulizia annuale e un monitoraggio del rendimento dei pannelli per capire quando è il momento migliore per effettuarla.
Durata dell’inverter
I pannelli hanno una vita talmente lunga che è difficile per gli inverter stare al passo. L’inverter, cuore pulsante del sistema fotovoltaico, ha la funzione di convertire l’energia solare raccolta dai pannelli, trasformandola da corrente continua in corrente alternata, usata dall’impianto elettrico. Visto il suo ruolo chiave, bisogna monitorarne il funzionamento: i migliori potrebbero arrivare anche a 13 anni di vita, ma in genere dopo il 10° anno cominciano ad avere un calo di rendimento, che mina la sostenibilità della resa dell’impianto. Quindi, quando fate i conti per l’acquisto dei pannelli solari, considerate sempre il costo di una sostituzione dell’inverter. Anche in questo caso la durata è influenzata da diversi fattori: le condizioni di usura, l’assenza di manutenzione e la possibilità di surriscaldamento.
Durata delle batterie di accumulo
Per le batterie di accumulo invece, l’elemento che più incide sul deterioramento è la sovraccarica: continuare a fornire corrente elettrica anche quando la batteria è completamente carica la danneggia, riducendone la durata. Ma anche in questo caso altri fattori rilevanti per la salvaguardia della batteria sono la manutenzione, la temperatura e il modo in cui lavora (per esempio diversi giorni di pausa sono deleteri) e le condizioni metereologiche e climatiche a cui è esposta. Le batterie migliori, quelle a ciclo profondo agli ioni di litio, in fase di test hanno dimostrato una durata potenziale di 7000 cicli di carica, che corrispondono a circa 20 anni, contando un ciclo al giorno. In casi concreti di utilizzo si attesta una durata di circa 12 anni, in linea con garanzie tipiche di prodotto che coprono in generale dai 5 ai 10 anni di attività.
L'OPINIONE DI REGALGRID
La durata media reale di un sistema fotovoltaico è ancora ignota, perché quasi tutti gli impianti sono ancora attivi e funzionanti, anche i primi installati in condizioni ambientali di riferimento (cioè non in laboratori o su satelliti). Questo ci dice due cose. In primis, la loro storia industriale e di diffusione di massa è molto recente: uno dei primi paesi ad adottarli con larga diffusione insieme alla Germania è stata proprio l’Italia, non più di 15 anni fa. In secondo luogo, questi oggetti hanno standard di progettazione e realizzazione estremamente longevi se paragonati a qualsiasi altro bene durevole. Di fatto i costruttori mediamente li garantiscono per circa 25 anni per un decadimento non superiore al 15% del suo valore nominale di potenza da nuovo. In realtà essi continuano a funzionare anche dopo: questa è una vera rivoluzione tecnologica in controtendenza alle tipiche psicologie di consumo.